I disturbi bipolari dell’umore, sono caratterizzata da un’alternanza di episodi depressivi, con sintomi riconducibili a depressione maggiore unipolare, e periodi maniacali, caratterizzati da un umore euforico e un senso di grandiosità sproporzionati rispetto al solito o non giustificati da particolari eventi di vita scatenanti. Come per i disturbi unipolari, l’intensità, la durata e la compromissione della normali attività quotidiane (lavorative, sociali, familiari) costituiscono criteri fondamentali per porre una diagnosi di disturbo dell’umore e per distinguerlo da “normali” caratteristiche temperamentali.

Di seguito i principali sottotipi:

  1. Disturbo Bipolare I: presenza attuale o nella storia clinica di almeno un episodio depressivo maggiore e/o un episodio maniacale, caratterizzato per almeno due settimane consecutive di umore persistentemente elevato, espansivo o irritabile e accompagnato da tre o più dei seguenti sintomi: autostima ipertrofica, ridotto bisogno di sonno (fino a 2-3 ore a notte), maggior loquacità del solito, fuga di idee (pensieri affollati e percepiti fuori controllo), elevata distraibilità, incremento delle attività lavorative e ludiche, sensazione di intensa energia fisica e ridotto bisogno di riposo.
  2. Disturbo Bipolare II: presenza attuale o nella storia clinica di uno o più episodi depressivi maggiori e/o un episodio ipomaniacale, caratterizzato per almeno 4 giorni di umore persistentemente elevato, espansivo o irritabile e accompagnato da tre o più dei seguenti sintomi: autostima ipertrofica, ridotto bisogno di sonno (fino a 2-3 ore a notte), maggior loquacità del solito, fuga di idee (pensieri affollati e percepiti fuori controllo), elevata distraibilità, incremento delle attività lavorative e ludiche, sensazione di intensa energia fisica e ridotto bisogno di riposo. NB: I sintomi si differenziano dalla mania per intensità ridotta, ma evidenziano comunque un percettibile cambiamento del modo di agire della persona, rispetto a quando si trova in un periodo di eutimia asintomatico.
  3. Disturbo Ciclotimico: caratterizzato dalla presenza per almeno due anni di numerosi episodi ipomaniacali e periodi con sintomi depressivi che no soddisfano i criteri per un episodio depressivo maggiore. Durante i due anni la persona non deve aver avuto periodi di remissione dei sintomi per più di due mesi. La frequenza e l’intensità di questi episodi può determinare il peggioramento del disturbo e portare alla successiva diagnosi di disturbi bipolare II o raramente disturbo bipolare I.

Il Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM) offre una classificazione completa dei principali disturbi dell’umore e per TUTTI è SEMPRE NECESSARIO escludere, nella raccolta anamnestica, la presenza di malattie organiche, assunzione di sostanze psicotrope (droghe o farmaci) e di eventi di vita stressanti che possano aver determinato la comparsa dei sintomi depressivi.

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