• Studio di Psicoterapia e Psicotraumatologia a Bologna

La personalità (o carattere) è stata definita in molti modi, ma si può dire che sia l’insieme delle caratteristiche, o tratti stabili, che rappresentano il modo con il quale ciascuno di noi risponde, interagisce, percepisce e pensa a ciò che gli accade. E’ l’insieme delle nostre caratteristiche personali, identitarie e interpersonali e regola le nostre scelte e i nostri comportamenti.

I disturbi di personalità non sono dunque caratterizzati da specifici sintomi o sindromi, ma dalla presenza esasperata e rigida di alcune caratteristiche di personalità. Queste caratteristiche sono spesso fonte di una grave sofferenza psicologica, di problemi importanti nelle relazioni interpersonali, nell’inserimento sociale, nella realizzazione affettiva, nella capacità lavorativa e/o nell’identità personale.

Il quadro che si presenta nelle persone con questo tipo di difficoltà è di profonda angoscia, che porta spesso a comportamenti impulsivi e a volte auto-lesivi, a periodi di solitudine, dolore, tristezza e rabbia. Queste sofferenze dipendono da difficoltà nella comprensione del proprio funzionamento mentale e nella capacità di riconoscere e tollerare (autoregolare) stati emotivi e affettivi intensi e dolorosi.

Si tratta di una sofferenza psicologica che coinvolge perciò più aree della vita di una persona ed è spesso caratterizzata dalla compresenza di disturbi d’ansia e disturbi dell’umore, trattati in genere come sintomo dominante. Al contrario ansia e alterazioni dell’umore possono in alcuni casi essere solo il sintomo superficiale, la “febbre” che rende la condizione allarmante, ma non la causa vera e propria del malessere.

Il trattamento cognitivo comportamentale permette di valutare in modo puntuale sia gli aspetti sintomatici (ansia, depressione), sia la presenza di tratti di personalità che “bloccano” e irrigidiscono il funzionamento della persona. Il focus del trattamento diventa quindi la modificazione di schemi di comportamento e di pensiero, personali e relazionali, che si rivelano ripetutamente fallimentari e la sostituzione graduale con modalità nuove che permettano di alleviare e tollerare meglio la sofferenza emotiva.